manifesti dell’UDI - Unione Donne in Italia

Il progetto di digitalizzazione dei manifesti dell’UDI - Unione Donne in Italia

In occasione del 70° Anniversario della Resistenza e dalla Liberazione dal regime nazi-fascista, la Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha finanziato un’importante opera di recupero e valorizzazione della memoria storica dell’Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi, attraverso la digitalizzazione dell’Archivio Centrale dell’UDI, un insieme di preziosi documenti che, anno dopo anno, descrivono le battaglie delle donne in Italia, dal diritto al voto all’abrogazione della legge sul divorzio, mettendo insieme la storia politica delle donne nella sua complessità e nel suo continuo movimento.

Il progetto di digitalizzazione, parte integrante di una ricerca sulla diffusione del patrimonio documentario attraverso l’uso delle tecnologie digitali, ha interessato circa 1.500 manifesti storici, pubblicati dal 1944 al 2018, e 150 veline redatte dai Gruppi di Difesa della Donna (GDD), documenti e numeri clandestini di Noi Donne (1944-45).

Prodotti per uno scopo preciso e non per sopravvivere alla circostanzialità del loro messaggio e dell’evento al quale si riferiscono, i manifesti appartengono a una tipologia documentaria “volatile”, destinata ad una immediata e sintetica comunicazione. Le dimensioni, il tipo di carta, l’inchiostro usato rendono poco stabili le informazioni e le immagini trasmesse e caratterizzano questi documenti come oggetti particolarmente fragili e deperibili.

L’efficacia comunicativa di questa particolare tipologia documentaria risiede nella supremazia della dimensione iconica (immagine, grafica e colori) a discapito del testo scritto; la metadatazione ha quindi rispettato sia gli standard archivistici (ISAD, ISAAR, EAD-XML) sia gli standard specifici per i manifesti (ICCU).

L’archivio dell’UDI - Unione Donne in Italia

L’Archivio Centrale dell’UDI, riconosciuto di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio dal 1987, ricade sotto la tutela dello Stato.
L’UDI rappresenta e narra, attraverso i suoi manifesti, la storia della partecipazione politica delle donne, protagoniste di primo piano nelle bande partigiane, in cui assumono grandi responsabilità e compiti. È proprio all’interno della tragica cornice della Seconda Guerra Mondiale e della lotta partigiana che nascono, per iniziativa del Comitato di Liberazione Nazionale, tra il 1943 e il 1944, i Gruppi di Difesa della Donna, embrione di quello che diverrà il 12 settembre 1944 l’UDI, nonostante il suo atto di fondazione sia ricondotto al I Congresso svoltosi a Firenze l’anno successivo.
Attraverso questi manifesti e le veline dei GDD è possibile ricostruire l’impegno costante dell’associazione nella campagna di educazione femminile e nella lotta per la conquista dei diritti civili, nella tutela dell’infanzia, nella difesa del diritto al lavoro e alla parità di salario, nella promozione di interventi a favore dell’istruzione e nella tutela della maternità fino alla lotta per la conquista dei servizi sociali, quali asili nido, scuole e sanità.

L’intero progetto è consultabile all’indirizzo: https://archiviodigitale.udinazionale.org
 

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