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Step

Progetto:  Social Tourism ePlatform 

Soggetti finanziatori: Regione Lazio e MIUR

Det. G07413 del 16.06.2021, pubblicata sul BURL n. 61 del 22.06.2021, Atto di Impegno del 18.10.2021, Avviso pubblico di LAZIO INNOVA, società in house della Regione Lazio, Accordo di programma quadro "Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti Telematiche" (APQ6) - Stralcio "Attuazione degli interventi programmatici e dei nuovi interventi relativi al Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali". Intervento TE1 - Invito al Centro di Eccellenza a presentare progetti per la seconda fase - Progetti RSI

Sovvenzione concessa: 113.536 €

Durata: 18 mesi

Coordinatore Tecnico Scientifico:  Prof. Fabio Massimo Zanzotto, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa "Mario Lucertini", Università di Roma Tor Vergata

Figura chiave per (partner1): Prof. Paola Panarese, Prof. Paolo Bottoni  DigiLab - Centro Interdipartimentale di ricerca di Sapienza Università di Roma – Laboratorio “Open Lab Cultura” afferente alla rete  R3 - Virtualizzazione, multimedialità, gamification, tecnologie per l’audiovisivo del Centro di Eccellenza del DTC Lazio

Figura chiave per (partner2): Giovanni Simeone, Vianet

Figura chiave per (partner3): Paola Autore, Società Cooperativa Culture

Status: In corso

Introduzione: 
I luoghi hanno uno spirito. Gli inglesi, sbagliando, la chiamano anima locus. Con questo intendono la personalità del luogo ovvero la percezione dello stesso che dipende dai sassi, gli alberi, gli edifici e tutto quello che in quel luogo c’è. È come se fosse qualcosa legato ad un’entità sovrannaturale che i latini chiamavano genius loci. Più plausibilmente l’anima locus si forma dalle percezioni che le persone che conoscono quel luogo hanno. Tutto questo viene messo in scritti, quadri ed icone che tramandano l’anima locus verso il futuro. L’anima locus si stratifica nei secoli e negli anni. È mutevole. Eventi specifici o cambiamenti negli edifici o nella natura possono peggiorarla o, fortunatamente, migliorarla.

Descrizione: 
Con il progetto STEP intendiamo costruire un sistema in grado di trovare l’anima locus virtuale (ALV) e che possa descrivere i desideri delle persone (DP) con il duplice scopo di dare ai visitatori quella esperienza turistica unica e promuovere turisticamente mete meno visitate. Anche questo aspetto è perfettamente in linea con la politica delle Istituzioni di valorizzare e spingere i luoghi di cultura meno centralizzati, anche se potenzialmente ricchi di storia, costume e folclore da interessare larghe fasce di utenza. Questo consente anche di avviare a soluzione allo stesso tempo il problema del sovraffollamento delle visite nei siti centrali e anche più noti (Colosseo, Fori Imperiali, Campidoglio, Pantheon ma anche il Louvre e molti altri in Europa), che creano problemi di traffico, sicurezza e sostenibilità dell’ambiente. Il sistema di STEP descriverà le ALV e i DP con lo stesso linguaggio, o meglio, nello stesso spazio di rappresentazione. Questo spazio di rappresentazione sarà uno spazio metrico di modo che sia possibile trovare affinità tra ALV e DP attraverso un calcolo di similitudine tra le rappresentazioni geometriche vettoriali degli ALV e dei DP.

Finalità e risultati attesi: 
STEP intende potenziare e valorizzate queste conversazioni che rilanciano, come ha mostrato una recente ricerca di Trip Advisor, il tema di un nuovo paradigma di turismo basato su una nuova sensibilità verso i territori, l’ambiente e le comunità che le abitano. In quest’ottica STEP poi si rivolge, tramite una piattaforma che analizza e aggrega le narrazioni dei social media di un luogo o territorio, anche a nuove fasce di pubblico e di mercato: la generazione ad esempio dei Millennials e della Generazione X o altre tipologie in crescita di turisti, come quella dei viaggiatori indipendenti, singoli o in piccoli gruppi. Un punto che la piattaforma STEP valorizzerà è, proprio nell’ottica della sostenibilità, è la crescita economica delle comunità locali che tramite la piattaforma assumeranno un ruolo sempre più attivo nella promozione e narrazione del proprio territorio. STEP infatti non si limiterà all’ascolto delle conversazioni generate in rete ma consentirà in chiave di sviluppo locale le seguenti azioni:

  1. Il monitoraggio da parte delle comunità e degli attori locali e gestori dei beni culturali di queste conversazioni per ripensare o implementare nuove offerte di servizi, tramite una piattaforma che curerà in modo particolare l’usabilità delle interfacce e la facilità, e la ricchezza, di reperimento delle informazioni richieste tramite un sistema di taggatura mirato e applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale

  2. La possibilità per gli attori e le comunità locali di interagire con le comunità on line di viaggiatori e “prendere la parola” per raccontare e trasmettere la propria esperienza del territorio. Step inoltre tramite una delle sue funzioni consentirà di offrire e consigliare percorsi e tempi al viaggiatore nell’ottica di destagionalizzare e gestire al meglio i flussi turistici.

Idea progettuale:
L’Unione Europea già a partire dalla Convenzione di Faro (2005) attribuisce una importanza fondamentale alla relazione tra luoghi e persone, al ruolo delle persone nel tramandare il patrimonio culturale: “The Convention encourages us to recognize that objects and places are not, in themselves, what is important about cultural heritage. They are important because of the meanings and uses that people attach to them and the values they represent”. In questo momento, abbiamo una possibilità senza precedenti di catturare la mutevole anima locus attraverso l’analisi delle conversazioni che avvengono nei social media. Le persone, nascoste dietro gli schermi, raccontano in maniera positiva o criticano aspramente i luoghi in cui si trovano. Versano fiumi di inchiostro virtuale per raccontare le loro esperienze. Per mostrare le loro sensazioni, mandano cartoline elettroniche che riescono istantaneamente a modellare i pixel di smartphone lontani migliaia di chilometri dal luogo che quella cartolina racconta. Queste persone contribuiscono a creare l’anima locus virtuale che in questo periodo è più reale di quella vera. La motivazione culturale del viaggio in Italia, in generale, sembra essersi evoluta verso un apprezzamento più generale del contesto: non si ricerca più semplicemente la testimonianza storica e la bellezza monumentale diffusa, ma la si apprezza entro un mix di esperienze (cibo, shopping, socializzazione) di cui l’arte/architettura o l’archeologia costituisce un imprescindibile scenario. In sostanza, i topoi proposti dai siti ufficiali delle destinazioni e dai principali siti di promozione turistica o booking online - che spesso riecheggiano i motivi tipici e storici del Grand Tour, come il viaggio di formazione a prevalente matrice storico-artistica e il fascino del paesaggio - sembrano essere inseriti in una sorta di quadro esperienziale e di socializzazione in rete. Il viaggio viene sempre più inteso come esperienza autentica e non artificiale, fatta di spazi teatralizzati, dove è messa in scena l’originale identità del luogo ed il suo lifestyle. Coerentemente, nelle classiche destinazioni top 3 (Roma Venezia Firenze) gli attrattori principali non sono più e soltanto i classici monumenti, e anche in destinazioni emergenti e “nuove” si evidenzia la tendenza del visitatore a ricercare un’esperienza del contesto italiano intesa non solo come “contenitore” di storia e bellezze artistiche, ma di un “Italian style”: ad esempio lentezza, piaceri della vita, riattivazione del sensorio. L’esperienza immersiva nei luoghi, nelle storie dei luoghi e nel fattore antropico è l’asset principale su cui viene riletto il viaggio. Non solo gli appassionati dello stile di viaggio slow (relax, sostenibilità, agriturismi, trasporti a bassa emissione di CO2), ma una quota molto ampia di turisti ricercano un’esperienza di vita nella quotidianità dei luoghi, fuori degli itinerari di massa, relazionandosi al territorio come spazio del rapporto con l’altro; e il fenomeno va estendendosi, per esempio con la riattivazione come asset narrativo di percorsi antichi (la via Francigena, i cammini, ecc.), o con il ritorno alla grande festa, che rappresentava nel Grand Tour l’attrattore implicito del viaggio (la Taranta). Per la valorizzazione dei luoghi diventa quindi fondamentale analizzare e individuare i desideri e le narrazioni delle persone (connessi agli immaginari che su quei luoghi le persone condividono). I desideri delle persone contribuiscono ad arricchire il patrimonio dei luoghi, fornendone una rappresentazione caleidoscopica molto importante per contribuire a migliorare la ricchezza del luogo e consentire a milioni di altre persone di apprezzare nuove e più ampie modalità di fruizione.

Link al progetto:
https://dtclazio.it/step

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